venerdì 29 luglio 2011

Look del giorno




Oggi ho optato per un look mascolino;
oramai avrete capito che adoro mescolare gli stili quindi:
T-shirt a righe di mio marito e gilettino femminile per sottolineare i fianchi.
Borsa e wallet con dettagli oro e magari un bel ciondolo con catena lunghissima.
Scegliete un capo a caso dall'armadio e costruiteci sopra un look inusuale
mantenendo un colore guida, ne può uscire qualcosa di interessante ;-)

Per scoprire tutti gli outfit scelti da Monday Talk,
segui il canale Monday Talk su Polyvore cliccando qui .

Have a nice day!!

mercoledì 27 luglio 2011

Pillola del giorno: Brand&Branding

Buongiorno!
Non so voi ma io questo clima da "mezza stagione" lo adoro. Mi dispiace per gli amanti del caldo torrido però grazie a queste temperature si dorme benissimo e io riesco a posticipare la data in cui mio marito mi piazzerà in casa un aggeggio non meglio noto come condizionatore.
Oggi vi somministrerò una pillolina di branding, che letteralmente significa creazione e mantenimento dell'identità di un brand, ovvero un marchio; più nel dettaglio si parla di identità di un prodotto o di un'azienda.


Ecco di seguito alcune delle immagini
che più mi hanno colpita nel corso delle mie ricerche:

A partire dalla Maison du Macaron di Theurel & Thomas che non ha bisogno di presentazioni
tanto sono meravigliosi il marchio e l'immagine della patisserie total white.


Maison du Macaron Theurel & Thomas










Tentazzion.
Marca di sex toys per sole donne, rigorosamente in rosa.
La regina degli scacchi simboleggia il potere della donna nel famigerato gioco ed è l'unico pezzo che può muoversi in ogni direzione.






 Happy Pills.
Negozio di dolciumi e caramelle dall'aspetto... farmaceutico.
Ogni confezione reca un messaggio che fa riferimento ad una cura proprio come rimando al vero e proprio prodotto farmaceutico. In fondo va ricordato che... basta un poco di zucchero e la pillola va giù!







Chi di voi ricorda la serie-reality Hell's Kitchen? Io la adoro e quando ho visto il faccione di Gordon Ramsay su questi packaging non ho potuto resistere. Il progetto è stato realizzato da Elisava, studentessa presso GWorkshop. Peccato che si tratti solo di un progetto perchè credo che sia inequivocabile l'eleganza di questo design.



E' ora di rimettersi al lavoro, buona giornata a tutti. 
Per commenti, critiche o consigli scrivete a info@teapotgraphicdesign.com

lunedì 25 luglio 2011

The Monday Talk: Il mestiere del GRAFICO


Buongiorno e buona Monday Talk a tutti!
E' il 25 di luglio e di ferie neanche l'ombra, ma molti di voi sicuramente si staranno godendo la brezza leggera tipica del bagnoasciuga. Vi invidio!
Oggi vorrei parlare di mestieri, in particolare quale se non il più noto alla sottoscritta?


Da molti anni oramai lavoro nel mondo della comunicazione e della pubblicità e devo dire che sui grafici ne ho sentite tante; non è questa la sede dove sfatare dei miti ovviamente e sicuramente non basterebbe un post e spiegare un intero mondo, ma di Monday Talk in Monday Talk affronteremo le realtà dei mestieri più particolari a partire da questo.

Graphic designer, operatore grafico pubblicitario, esecutivista, creativo, art director junior, art director senior, quello che fa i disegni, quello che fa le pubblicità, sono solo alcune delle terminologie usate dagli addetti ai lavori e non.
Ma cosa fa veramente un grafico?
Un giorno un cliente è venuto in studio e ha esordito candidamente con:<<Ma voi cosa fate qui?>>.
La mia espressione deve essere stata un cocktail di "scusa?!" - "ti prego dimmi che non è una domanda seria?". In quel momento avrei voluto l'aiuto dal pubblico perchè in realtà cosa puoi rispondere ad una domanda simile?
Avrei voluto/dovuto rispondere: "Seguiamo le aziende nella costruzione della loro Corporate Identity, a partire dalla comunicazione istituzionale fino all'advertising, passando poi per azioni di branding e consolidamento dell'immagine del prodotto".
E invece devo aver detto qualcosa come: <<Grafica pubblicitaria>>.
E lui: <<Quindi fate siti web!>>
Ecco! Non aveva capito niente.

Il mestiere di grafico non è qualcosa di essenziale, come quello del medico, ed è esclusivamente per questo motivo che giustifico in qualche modo tutti quelli che pensano al grafico come qualcuno che fa "i disegni".
Ma voi, che avete deciso di leggere questa Monday Talk, sappiate che il grafico non è quello che fa i disegni.

Guardatevi attorno, dovunque voi siate, in qualunque luogo e scorgerete per certo un prodotto, una cartolina o più semplicemente un libro o un giornale. Ecco! Tutto ciò che vedete e che non sia solo una confezione o una pagina bianca è per certo passato sotto le mani di un grafico.
La pubblicità è un sistema complesso che vede coinvolte tantissime figure (account, copywriter, addetto alle produzioni, addetto ai mezzi e via dicendo), il grafico è solo un tassello di questo puzzle, ed è colui che tecnicamente elabora una comunicazione visiva, un'immagine rappresentativa secondo determinate linee guida impartite generalmente dal cliente e rielaborate secondo dei crismi acquisiti con l'esperienza e lo studio (questo ultimo non sempre un elemento in possesso dei grafici, purtroppo).

In questo ambiente ad oggi si sente spesso parlare di coppia creativa; la coppia è formata dal grafico e dal copywriter i quali cercano di elaborare il messaggio della comunicazione fondendo le loro competenze, da un lato relative alla comunicazione visiva e dall'altro relative alla comunicazione di "concetto". Di solito si procede con un brainstorming.
Ciò che sviluppa la coppia creativa è un insieme di idee che vanno poi sviluppate visivamente, ed è qui che entra davvero in gioco il nostro amico grafico, il quale si siede a computer, generalmente con una pila di libri sulla scrivania, e rimane per ore e ore a pensare e provare tecniche nuove, fare e disfare totalmente immerso nel suo mondo.

E il risultato è quello, quell'immagine che voi trovate su un libro, la pubblicità della vostra bibita preferita, il marchio di quella nuova azienda, il volantino della discoteca, il folder promozionale del centro commerciale (...)
Il grafico mette insieme immagini accuratamente scelte o costruite ad hoc e le lega ad un concetto, ad un elemento illustrato o grafico, a sensazioni ed emozioni con l'unico scopo di centrare il punto e far arrivare il messaggio a tutti in egual misura, o quasi.

Il grafico visto da un rappresentante editoriale: <<Tu vai in metro a New York e lo riconosci subito un grafico; è quello con i piercing e i tatuaggi, con la testa tra le nuvole e in mano un libro di design. Il grafico troppo ben vestito non è un vero creativo perchè è troppo concentrato su sè stesso. Quello ben vestito è il pubblicitario, non il grafico. Il vero creativo è scalcagnato, cartella di traverso e una sigaretta da rullare tra le mani. Se dici a un grafico creativo di rigare dritto, prima o poi questo fa le valigie. Il grafico ha bisogno di stimoli. Dopo il lavoro va a fare "baracca" si fuma una marmitta della macchina e tromba la ragazza di turno>>.
Continua dicendo:<< Un grafico di 60 anni non dirà mai che è solo un grafico. Si inventerà dei nomi tipo strategic planner, art director senior o cose del genere. Però non scrivere il mio nome sull'intervista sennò vengono giù due grafici di Brooklin che mi fanno una colonscopia!>>.

Questo il sunto di una chiacchierata con il mio rappresentante editoriale, personaggio decisamente folkloristico ma uno dei principali conoscitori del nostro mestiere.
http://offsetcomics.wordpress.com

Everyone has a computer. Doesn't mean everyone are graphic designers.
Se volete parlarmi del vostro mestiere, dei luoghi comuni che lo rappresentato o più semplicemente scrivere critiche e commenti scrivete a info@teapotgraphicdesign.com
Il vostro mestiere potrebbe essere protagonista della prossima Monday Talk :-)

Auguro una buona giornata a tutti!

giovedì 21 luglio 2011

Pillola del giorno: Progetto bagno!

Sto svolgendo delle ricerche per un progetto di design incentrato sul... BAGNO!
Quel luogo stranamente rilassante, molto ben curato nei migliori B&B e in questo caso il mio principale pensiero del giorno.
Non so voi, ma quando vado in un ristorante o in un hotel la prima cosa che guardo per capire il trattamento che mi riserveranno è il bagno. Se fai sentire i tuoi ospiti a proprio agio persino in quella stanzetta nascosta con tanto di tazza e carta igienica, allora tutto il resto sarà sicuramente altrettanto curato.

Ecco alcuni degli spunti più carini:

Il mio preferito. Semplice ma ricco di dettagli. 

Quando si dice design...



Accessori


Pink pink pink

Glam!

Buona giornata a tutti :-)

martedì 19 luglio 2011

Pillola del giorno: Sassolino nella scarpa

Ora, lo so che questo post non ha nulla di glam, fashion, cool o altre parole inglesi del nuovo millennio, e lo so che non parla esattamente di lavoro, tantomento al femminile; ma è un post che nel suo piccolo esprime tutta la verità di noi giovani precari. E mi scuso per l'ovvietà e gli sbadigli che scaturiranno.
Sì perchè, in fondo, chi è alle prese con lavori, università, mutui, frigoriferi vuoti, bollette, banche e quant'altro, che abbia partita iva o che sia dipendente, solo per il fatto di avere a che fare con una sola di queste voci in questo nuovo millennio allora è per forza di cose un precario.
Perchè non c'è mai nulla di certo.


Alcune amiche universitarie mi raccontano di aver fatto ore di treno per arrivare all'aula d'esame e trovarci sopra semplicemente un foglio bianco (o peggio a quadretti), con scritto: "esame rimandato".
Ma come? De che? E' un esame fissato da almeno un mese. C'è gente qua che lavora, che si fa della strada, spende soldi solo per venire a sudare freddo per quella che si riduce poi ad un'interrogazione o poco più. E l'università, questa istituzone portatrice di cultura, semplicemente ti liquida con un "arrivederci alla prossima puntata".

Per non parlare dei medici che ti prescrivono un esame, poi no forse è meglio di no, te ne prescrivo uno diverso, poi forse ti ho diagnosticato qualcosa che non avevi e poi... e poi BASTA!

E non voglio addentrarmi nella questione stipendi, contratti lavorativi, tasse da pagare (per chi come me lavora con partita iva e regala valange di euri allo stato ogni anno).
Ci sarebbe altro che Vaso di Pandora da scoperchiare.

Ma in uno scambio di e-mail con un orso brontolone di mia conoscenza, lui ha esordito con qualche frase che riesce ad esprimere in maniera esatta tutti questi concetti:

<<Ma è mai possibile che uno oltre il suo lavoro mal retribuito si deve anche occupare di medicina, di meccanica, di sicurezza domestica, di sindacati, di legislazione condominiale, di sanzioni e codice della strada, di idraulica, di informatica, di finanza e imparare e scovare ogni cavillo che nessuno ti dice mai e che potrebbe compromettere il mondo intero?!
Un cristo per stare dietro a tutto e pararsi er culo dai danni altrui dovrebbe percepire una decina di stipendi al mese per essere in pari con la società>>.

E noi che decine di stipendi non li percepiamo, giustamente imprechiamo fissando il vuoto (o il malcapitato di turno), e torniamo alle nostre giornate con un sassolino in più nella scarpa.

Bhe, sapete cosa c'è?
Che io ogni tanto la scarpa piena di sassolini
me la levo e non ci penso più!
Buon pomeriggio a tutti voi, spero di non avervi appesantito troppo con questa pillolina di verità.
La vostra Monday Talk Girl

lunedì 18 luglio 2011

The Monday Talk: Fashion in carriera!

Buongiorno e buona Monday Talk a tutte!
Siamo di nuovo giunte al nostro appuntamento fisso del lunedì e oggi vorrei affrontare il tema del GUARDAROBA LAVORATIVO, in particolare riferimento a quell'outfit fondamentale per un colloquio di lavoro.
Noi donne siamo affette da una sorta di sindrome non meglio definita come: "l'armadio esplode di vestiti ma... non ho niente da mettermi!".
Negli stadi più avanzati di questa rara malattia femminile la frase tipo, (vedi sopra), si presenta a cadenza regolare e con frequenza minima giornaliera con annessa crisi isterica del caso.
Prima di un colloquio di lavoro il tutto può sfociare nella vera e propria schizofrenia: "Cosa mi metto? Vorranno uno stile più elegante o casual? Sarò troppo sciatta così? Ho il pantalone giusto e niente da abbinarci! E la borsa? Sembro troppo arrogante?"

A parte l'ironia sul mondo femminile è vero per tutti, purtroppo, che è nei primi secondi di un incontro che il nostro interlocutore si farà la prima vera impressone su di noi, la più sostanziale e radicata.
E' quindi molto importante essere preparati perchè, specialmente durante un colloquio di lavoro, è davvero la prima impressione quella che conta!
- Tanto tempo fa lessi un libro che trattava anche questo argomento, oltre alla comunicazione non verbale. Se vi interessa: "Il linguaggio segreto del corpo", Anna Guglielmi -

Regoline d'oro:
- NON strafare. Nè con l'abbigliamento nè con l'ostentazione delle nostre battute più simpatiche, (ammesso che lo siano davvero e questo non lo sapremo mai, ma di sicuro non vogliamo scoprirlo in questa occasione).

- NON ostentare sicurezza, specialmente se non abbiamo molta esperienza alle spalle.

- Fare una piccola ricerca per sapere quale tipo di persone sono assunte presso l'azienda dove andremo a fare il colloquio. Questo può aiutarci a capire se è ammesso uno stile casual o se è preferibile qualcosa di più sofisticato. Può aiutare il sociale network LinkedIn.

- Qualunque stile scegliate puntate sempre alla semplicità e a qualcosa che vi faccia sentire a vostro agio. Per esempio non mettete un tacco 12 se di solito andata in giro con delle sneakers. Rischiate di inciampare proprio quel giorno o traballare come in cima a dei trampoli.

In realtà le regoline non sono moltissime, semplicemente non impazzite a cercare qualcosa che non c'è o che costa una follia, anche perchè col tempo, in caso di assunzione, il vostro guardaroba cambierà o si arricchirà per gradi e in maniera spontanea.

Ed ora passiamo alla parte più divertente:
le immagini degli outfit più carini!

Toni neutri, stile romantico ma senza troppi pizzi e merletti. Una giusta via di mezzo casual chic.


Il giallo è il colore del 2011 ma va usato con parsimonia. Abbinato al grigio si trasforma in qualcosa di molto sofisticato. Azzeccato per chi non ha paura di farsi notare!


LA MIA SCELTA. Sofisticato ma non troppo. T-shirt bianca e jeggings che con giacchetta, stiletto e qualche accessorio si trasformano in uno stile adatto all'ambiente lavorativo.

Casual nei toni blu e cammello. Un look molto estivo e adatto agli ambienti di lavoro che non hanno un dress code troppo rigido.


Abitino blocked a tre colori. Qui potete giocare sul minimal o sul romantico. A me piace mescolare, quindi gioielli romantici e messenger bag superminimal per un look ispirato agli anni 60.

Fatemi sapere il vostro preferito!
Buon inizio settimana a tutte :-)

P.S. per scoprire tutti gli outfit scelti da Monday Talk,
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venerdì 15 luglio 2011

Pillola del giorno: Agende e notebook!

Questa settimana il mio tempo è stato inghiottito dagli impegni lavorativi, ma volevo ritagliarmi un angolino per la pillola di oggi.
Sempre perchè i dettagli non vanno trascurati ecco alcuni spunti/foto sulle agende, diari, notebook più carini che ho scovato sul web.

Personalmente quest'anno ho sposato la funzionalità scegliendo la famigerata agenda svizzera Quo Vadis che si propone con un'immagine a dir poco anonima, ma ha degli interni utilissimi all'organizzazione degli appuntamenti.





Pensando al 2012 invece ecco qui gli spunti più interessanti:

Pensa, scrivi, crea!
Adoro l'idea degli adesivi per le pagine sempre a disposizione, e per giunta con dei bellissimi decori!

Fashionary è il famoso sketchbook per i creativi della moda! www.fashionary.org


Rosso tanto rosso by Anke Panke. A questo link troverete tanti altri decori e colori.

Sapore vintage.

Il fascino del disegno.



Disegni e grafica dai toni neutri. Bellissima la teiera a pois sullo sfondo!


lunedì 11 luglio 2011

The Monday Talk: BIGLIETTI DA VISITA

Buongiorno e buon inizio settimana!
E' di nuovo lunedì ed eccoci di ritorno al nostro appuntamento principale; la Monday Talk di oggi è dedicata ai BIGLIETTI DA VISITA.
Dopo aver affrontato il tema del Curriculum era piuttosto inevitabile parlare del biglietto da visita, quel pezzettino di carta che dopo un meeting di lavoro rimane di voi.
Lo stesso che dovrebbe sempre essere nascosto in borsetta (meglio se non poprio nascostissimo per evitare ricerche infinite) perchè, si sa, i casi della vita sono strani e chissà che per la strada, sull'autobus o ad una mostra non possiate trovare la collaborazione più importante della vostra vita.
Mi è già capitato di incontrare potenziali collaboratori e dire " le lascio il mio biglietto, un attimo solo...", tuffarmi nella borsa alla ricerca disperata di uno, un solo biglietto, ed uscirne arruffata con una risposta tipo "devo averlo dimenticato, sono uscita di fretta dall'ufficio, mi lasci la sua e-mail le invierò una presentazione".
SBAGLIATO!!!!
Partire senza un biglietto da visita e perlopiù fingere di cercarlo senza trovarlo è già un pessimo inizio.
Se riuscite a recuperare questa collaborazione i casi sono due:
1) o il vostro interlocutore è rimasto tanto colpito da voi da passare sopra a questa futile mancanza;
2) oppure semplicemente è più suonato di voi!
La disorganizzazione non premia mai purtroppo.

Ma torniamo a noi.
Il biglietto da visita è particolarmente importante, non tanto per coloro i quali vengono convocati ufficialmente da un'azienda, in questo caso la stessa avrà già preso di voi tutte le informazioni possibili (famiglia, fidanzati, ex-fidanzati, status economico, religione ecc.)
Il biglietto da visita serve proprio per tutti quegli incontri "casuali" che si rivelano spesso essere i più proficui.
Attenzione! Il biglietto da visita non è un volantino pubblicitario da lasciare a chiunque o addirittura nei bar o dalla parrucchiera perchè tanto non si sa mai.
Bisogna essere selettivi o si rischia di sembrare disperati. Magari è anche così ma i vostri partner lavorativi non lo devono sapere.

Da grafica pubblicitaria devo dire che ho scovato sistemi di auto-presentazione molto originali, sta di fatto che non possiamo girare con una borsa solo per dei biglietti da visita. Bisogna sempre e comunque puntare alla funzionalità senza trascurare il fatto che quel magico coriandolino di carta può colpire molto un potenziale partner lavorativo.

Alcune regoline intelligenti:
1) FORMATO Il biglietto da visita non deve superare l'ingombro massimo del classico raccoglietore portabiglietti 9,5x5,5cm
Se superate la dimensione la vostra biz card rischia di rimanere abbandonato sulla scrivania, che viene regolarmente sommersa di scartoffie. Non volete che il vostro prezioso contatto vada perso solo per una questione di misure vero?
Per quanto riguarda la forma invece, potete sbizzarrirvi: tondo, quadrato, triangolo ecc.

2) TESTO Sempre perchè il nostro biglietto non è un volantino, attenetevi ad inserire esclusivamente i vostri dati e la vostra qualifica professionale, oltre che all'eventuale logo o headline.
- nome e cognome;
- indirizzo della sede o dell’ufficio;
- numeri di telefono (ufficio + fax, cellulare);
- e-mail;
- sito web;
Se avete una headline, un messaggio particolare che vi contraddistingue, inseritela.

3) GRAFICA Se avete una linea guida, che utilizzate per il curriculum, il vostro sito o altro, dovete attenervi a quella. L'identità deve essere riconoscibile sempre. Per i più creativi si può anche ideare qualcosa di totalmente non convenzionale. In Guerrilla Marketing lo studio dell'autopresentazione è affrontato giocando molto sulla cartotecnica e i doppi sensi creativi. Spazio alla fantasia, come sempre!

A seguire la top 20 of business cards:
Il mio preferito in stile British. L'idea di usare cartoncini multicolore è semplice e bella per differenziare la presentazione.


Puzzle Time. I biglietti da visita compongono l'immagine distintiva di quest'attività.

Clarabella, una grafica semplice e distintiva.

Cartoncino riciclato e stampa in rilievo per Culinary Culture.

Se sei un'illustratrice metti in bella vista il tuo personaggio preferito coma Adriana Chionetti!

Un biglietto da visita tridimensionale!

Originalissimo anche se non proprio praticissimo

Un biglietto da visita... da scoprire!

Stropicciabile!

Fronte: Google Me e sul retro i dettagli. Se siete certi di comparire nei primi risultati di Google è geniale

Stile gratta e vinci!

Una sorpresa geniale da un semplice biglietto da visita!


Scelta dei materiali... legno

Veramente bella idea per un musicista! Sul retro c'è lo spazio per una dedica in... musica

Nostalgico biglietto ispirato agli anni '80

Forma quadrata per il simpatico chefBurger
Romantico

Texture e filati per il marchio Mint

Un cerchio che dà risalto al marchio


Triangolo
LASCIATEMI UN COMMENTO CON IL VOSTRO PREFERITO!
Ecco un sito da cui stampare in poche mosse il vostro biglietto da visita http://us.moo.com/


La vostra Monday Tlak Girl